Quando pensiamo ad un viaggio…
…lo pensiamo in ampiezza, come visita a paesi lontani, o come meta di luoghi più intimi, e gli scegliamo perché caratteristici, insoliti, tranquilli o ricchi di divertimenti.
Alcune volte il viaggio che ci prende il cuore avviene in profondità, inizia da un piccolo punto e scende diramandosi, come le radici della vite che esplorano il terreno alla ricerca di acqua e sali minerali.
Come il sole che scende a toccare le foglie e gli dona calore e luce, energie necessarie per fabbricare lo zucchero che si trasformerà nella molecola inebriante.
Come il viaggio nella profondità dell’uomo: senza l’uomo il vino non esisterebbe, il compito naturale della vite, come di ogni altra pianta è solo quello di perpetuarsi, di fabbricare i fiori e i frutti che proteggeranno i semi fino a quando questi saranno pronti per poter dar vita ad una nuova pianta.
Ed ecco che:
l’uomo incontra questa pianta meravigliosa e si fa coautore insieme al cielo e alla terra, l’uomo guiderà la crescita della pianta, la produzione dell’uva e la sua trasformazione in vino secondo la propria indole.
Ecco che il vino sarà il vino dell’uomo che ha partecipato alla sua esistenza, della pianta che si è radicata in un terreno, in un territorio, in un clima, in una terra intesa come luogo di cultura e di memoria.
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