Quando si gusta un vino a volte il piacere si sviluppa lentamente si coglie nelle profondità, spesso nell’attesa, c’è bisogno di farne più sorsi per tentare di capirlo, aspettare e riassaporarlo, e questo è bellissimo è una sorta di danza tra noi e il bicchiere.
Questa volta il piacere…
… è la risposta immediata ed energica che il sorso ci concede senza mediazioni, e ti ritrovi ad ogni goccia a ripetere quanto lo trovi buono, e ti colpisce la stessa piacevolezza: forza e morbidezza, frutto ed equilibrio, sostanza palpabile e gusto ricco.
Questo vino è un altro della serie dei “Sangiovese poderoso” ma qui il colorino e il tempo hanno reso la prestanza più gentile e ordinata.
E’ il migliore tra i suoi fratelli?
E chi può dirlo?
Il simile attrae il simile, ma l’uomo come il vino è mutevole (o almeno ce lo auguriamo) e allora, a volte migliore è una cosa a volte è un’altra.
A volte pensi di bere un bicchiere di buon vino perché te lo sei meritato, hai finito un compito, la mente esce da uno sforzo prolungato, ecco! in questo caso questo vino è il migliore tra i suoi fratelli. Perché? Perché è quel genere di buono che non ci devi pensare!
…e “Ce lo siamo proprio meritato”!