Un sangiovese poderoso e irruento è l’impronta di diversi vini di questa cantina, caratteristiche che le uve complementari riescono difficilmente a temperare, un sangiovese di carattere, nato su dolci colline ad appena 100 mt sul livello del mare.
Ho visto la vigna in gennaio in una giornata fredda e serena, quando restava a malapena mezz’ora di luce, mostrava tutto il fascino della terra spoglia, il legno della vite nudo, a dimostrare che ogni stagione ha una sua straordinaria e irrinunciabile bellezza.
Due Chianti, entrambi preparati con l’antica tecnica del “Governo all’uso Toscano” …
…che consiste nell’aggiungere a fine fermentazione (in questo caso di solo sangiovese) acini di colorino appassiti, per far riprendere la fermentazione e conferire al vino colorazione e profumi più intensi.
Due Chianti, un Superiore e una Riserva, il primo rimane in acciaio, il secondo passa 12 mesi in botte da 20 ettolitri, e mentre le sostanze del liquido si amalgamano, l’irruenza dei tannini si attenua solo leggermente.
Sono vini di grande carattere e corpo, adatti per mangiare pietanze di forza, persistenti al gusto, spezzatini o rosticciana al sugo, salsicce all’uccelletto, cacciagione non troppo magra.
Al vertice della scala c’è un sangiovese in purezza,…
… 24 mesi in tonneaux di rovere francese, i profumi stanno virando su seppur delicate note terziarie, il liquido si compone ulteriormente rispetto ai due precedenti, i tannini ancora scalpitano, mi chiedo cosa accadrebbe a questo vino se solo avessimo la pazienza di aspettare.
Vorrei tenerne qualche bottiglia da parte e berne una ogni 6 mesi, ci riuscirò?